arriva lo stop del giudice
“Rinegoziare il canone per dovere di solidarietà”
Causa rinviata a dicembre nel Milanese: il magistrato ha invitato le parti a trovare un accordo alla luce dell’emergenza sanitaria e del lockdown

Un giudice del tribunale di Milano, Arianna CHIARENTIN, ha “congelato” lo sfratto ai danni di un ristoratore di Settimo Milanese che a causa delle conseguenze del lockdown non è riuscito a pagare l’affitto di marzo, aprile, maggio, al proprietario del locale (complessivamente 10.600 euro). Il magistrato, che ha rinviato la causa a dicembre, chiedendo alle parti di rinegoziare il canone, ha fatto appello al dovere di solidarietà così come è sancito dalla Costituzione.
Inoltre, il giudice ha osservato che se il locale fosse rimesso sul mercato, nell’attuale situazione, “verosimilmente non otterrebbe” più il valore fissato dall’ultimo contratto; il valore del bene infatti sarebbe ridotto. Il magistrato ha quindi chiesto alle parti di trovare un accordo, poiché a causa delle misure restrittive imposte l’attività non ha potuto procedere a pieno regime. L’ordinanza del pm si ricollega alla relazione con la quale la Cassazione a luglio ha affrontato il tema della “Eccessiva onerosità dei canoni conseguente all’ emergenza Covid-19”.